Come -purtroppo- sappiamo bene, il suprematismo bianco ha attuato atrocità quali il colonialismo e la schiavitù. Oggi, alla luce di questi eventi, c’è chi chiede una “riparazione” per tutto il male subito. In Africa e nella diaspora cresce un movimento che chiede giustizia per le ferite causate da questi crimini storici. L’Unione Africana (UA) e la Comunità Caraibica (CARICOM) stanno discutendo questa materia così delicata, ma necessaria. Recentemente il presidente del Ghana, Akufo-Addo, ha dichiarato alle Nazioni Unite: “È tempo di riconoscere apertamente che gran parte dello sviluppo dell’Europa e degli Stati Uniti è frutto della vasta ricchezza raccolta dal sudore, dalle lacrime, dal sangue e dagli orrori della tratta atlantica degli schiavi e da secoli di sfruttamento coloniale. Forse si dovrebbe anche ammettere che non può essere facile costruire società sicure di sé e prospere da Nazioni che, per secoli, hanno visto le loro risorse naturali saccheggiate e la loro gente scambiata come merce. Per secoli il mondo è stato riluttante e incapace di affrontare la realtà delle conseguenze della tratta degli schiavi.”
Uno degli eventi più importanti a questo proposito è la Conferenza Africana sulle Riparazioni, tenutasi ad Accra nel novembre 2023 dove CARICOM (20 membri) e Unione Africana (55 membri) si sono radunate per trattare la tematica di una riparazione collettiva a ciò che ha significato la segregazione, il colonialismo e la schiavitù, stilando un documento che include anche la creazione di un fondo globale per sostenere il progetto. Il presidente del Ghana, Akufo-Addo, ritorna sulla questione: “L’intero periodo della schiavitù ha significato che il nostro progresso, economicamente, culturalmente e psicologicamente, è stato soffocato. Ci sono legioni di storie di famiglie che sono state distrutte. Non si possono quantificare gli effetti di tali tragedie, ma bisogna riconoscerle. L’intero continente africano merita scuse formali da parte delle nazioni europee coinvolte nella tratta degli schiavi. Nessuna somma di denaro potrà riparare i danni causati, e le conseguenze provocate, ma sicuramente questo è un tema che il mondo deve affrontare e che non può più ignorare”.
Un rapporto del Brattle Group, basato su studi di diritto internazionale, stima che i risarcimenti globali per la tratta degli schiavi potrebbero raggiungere i 131.000 miliardidi dollari. Questa cifra include danni durante il periodo della schiavitù (fino a 108.000 miliardi) e post-schiavitù (23.000 miliardi), considerando 802 milioni di anni di vita persi da circa 19 milioni di persone. Gli Stati maggiormente coinvolti dai risarcimenti in caso di effettiva erogazione sarebbero Stati Uniti (26.800 miliardidi dollari), Regno Unito (24.000 miliardi), Portogallo (20.600 miliardi), poi Francia (9.300 miliardi), Spagna (7.100 miliardi) e Paesi Bassi (4.900 miliardi). Numeri che si commentano da soli.
Molte persone però ritengono che le riparazioni debbano includere non solo compensazioni economiche, ma anche aiuti allo sviluppo, restituzione delle risorse sottratte e la revisione di leggi sia dei paesi oppressi, che in termini di accordi bilaterali.
Nonostante ciò, i governi europei resistono all’idea di riparazioni, affrontando disuguaglianze e razzismo senza riconnetterli esplicitamente all’eredità della schiavitù e del colonialismo. Ci aspettavamo qualcosa di diverso?
I paesi dei caraibi avanzano da anni richieste di riparazioni. La Commissione per le riparazioni della CARICOM, con a capo il professor Hilary Beckles (University of the West Indies) che da sempre parla delle conseguenze a lungo termine della tratta degli schiavi, includendo impatti economici, culturali, demografici, politici ed ecologici, oltre a danni psicologici ai discendenti. La CARICOM Reparations Commission si sta attivamente muovendo per ottenere giustizia riparativa per i Caraibi, proponendo soluzioni che vadano oltre i risarcimenti economici. La campagna sottolinea l’importanza di investire in iniziative sociali nella regione, promuovendo collaborazioni con la Gran Bretagna piuttosto che un semplice trattamento in termini di denaro. Hilary Beckles propone un modello simile al Jewish Reparation Fund, sottolineando l’importanza di costruire giustizia e sviluppo congiunto. Tra i risultati concreti, un accordo è stato firmato tra l’Università di Glasgow e l’Università delle Indie Occidentali per affrontare il passato coloniale, anche se la Commissione ribadisce che servono ulteriori passi.
La CARICOM Reparations Commission propone un piano suddiviso in dieci punti per attuare la riparazione e il risarcimento delle vittime e dei loro discendenti, di seguito li riassumiamo:
Scuse Formali
I discendenti delle vittime del genocidio, della schiavitù e dei sistemi coloniali richiedono scuse ufficiali e complete. Solo riconoscendo pienamente la responsabilità e impegnandosi a non ripetere gli errori del passato si può favorire una reale guarigione. Tuttavia, molti governi europei si limitano a esprimere “rammarico” senza assumersi responsabilità.
Programmi di Sviluppo per i Popoli Indigeni
I popoli indigeni nei Caraibi, colpiti dal genocidio e dalla perdita delle loro terre, rimangono tra i gruppi più emarginati. La ricostruzione delle loro comunità richiede il coinvolgimento degli Stati europei responsabili della loro distruzione.
Finanziamenti per il Rimpatrio in Africa
I discendenti degli africani ridotti in schiavitù hanno il diritto legale di tornare nelle loro terre d’origine. Gli Stati europei responsabili della tratta devono finanziare programmi di reinsediamento, affrontando anche questioni come la cittadinanza.
Istituzioni Culturali e Restituzione del Patrimonio
La distruzione culturale causata dal colonialismo ha lasciato un vuoto nella conoscenza storica. È essenziale creare istituzioni come musei e restituire il patrimonio culturale per preservare la memoria storica e favorire l’educazione regionale.
Assistenza per la Crisi Sanitaria
La schiavitù ha lasciato un’eredità di problemi sanitari cronici, come l’ipertensione e il diabete, che gravano sui sistemi sanitari locali. Gli Stati europei devono contribuire con risorse per migliorare la salute pubblica nella regione.
Programmi Educativi
Il colonialismo ha lasciato i Caraibi con sistemi educativi iniqui e alti tassi di analfabetismo. Gli Stati europei dovrebbero supportare l’istruzione con investimenti e borse di studio per compensare questa eredità.
Scambi Culturali e Storici
La forzata acculturazione su modello occidentale durante il colonialismo ha creato una frattura culturale. Programmi di scambio e iniziative culturali possono aiutare a ricostruire un senso di appartenenza, ma necessitano di finanziamenti europei.
Riabilitazione Psicologica
Il trauma intergenerazionale causato dal colonialismo e dalla schiavitù continua a influenzare le popolazioni caraibiche. Gli Stati europei devono contribuire a programmi di riabilitazione per affrontare queste ferite psicologiche.
Accesso alla Tecnologia e Sviluppo
Il colonialismo ha ostacolato lo sviluppo tecnologico nella regione. Gli Stati europei devono supportare il trasferimento di tecnologie e risorse scientifiche per favorire il progresso dei Caraibi.
Cancellazione del Debito e Compensazioni Monetarie
I governi caraibici hanno ereditato povertà e debiti causati dal colonialismo. La cancellazione del debito internazionale e compensazioni monetarie dirette sono necessarie per affrontare queste difficoltà economiche.
Ci si può interrogare se una riparazione economica sia abbastanza o no, ma non si può mettere in dubbio che il dolore che il colonialismo e la schiavitù hanno creato e continuano a creare sia una ferita di dimensioni enormi, che il denaro non può assolutamente ricucire. Il fatto che esistano commissioni ed iniziative per restituire, in senso ampio, ciò di cui le potenze bianche si sono appropriate, sfociano in uno sforzo vano se i colonizzatori continuano a fingere una cecità a riguardo. Ridare dignità parte dall’ammissione, quantomeno, di questi crimini contro l’umanità. Le conseguenze che oggi ancora il passato coloniale ha sulle società, ma soprattutto sulla psicologia delle persone nere ha una portata infinitamente più grande di qualsiasi somma di denaro, se non ci sono scuse non c’è ammissione di colpa. Si tratta di riconoscere una verità inconfutabile. Non potete comprarci
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