per Aromantic Spectrum Awareness Week 15-21 Feb 2024
di Claudia Milazzo @fattybibibi
(English below the cut)
L’AUREA – “Aromantic-spectrum Union for Recognition, Education, and Advocacy” definisce l’aromanticismo come un orientamento romantico, che descrive le persone la cui esperienza di attrazione romantica è disconnessa dalle aspettative della società amatonormativa in cui viviamo. Il contrario di aromanticismo è alloromanticismo, ovvero la possibilità di provare attrazione romantica.
COSA SI INTENDE PER ATTRAZIONE ROMANTICA?
L’attrazione romantica è una risposta emotiva che si traduce in un bisogno di contatto romantico con un’altra persona. Le persone descrivono spesso questa sensazione come quasi ossessiva, il che li porta a pensare in modo meno obiettivo alla persona – in genere viene definita cotta o infatuazione. Di solito include anche il desiderio o l’immaginazione di avere una relazione romantica con quella persona, indipendentemente dal fatto che si decida di agire in base a quel desiderio o meno. La maggior parte delle persone aromantiche non sperimenta questa sensazione in prima persona.
È importante comprendere la distinzione tra orientamenti sessuali e orientamenti romantici. Per molte persone, infatti, entrambi gli orientamenti sono congruenti all’interno dello stesso individuo, per altre possono esserci combinazioni miste di orientamento romantico e sessuale: ad esempio può esserci una persona eterosessuale aromantica (che non prova attrazione romantica per nessun genere ma è sessualmente attratta da quello che considera il genere opposto al proprio), oppure una persona asessuale biromantica (che non prova attrazione sessuale per nessun genere ma prova invece attrazione romantica per due o più generi), etc.
COSA SIGNIFICA AMATONORMATIVITÀ?
Amatonormatività è una parola coniata dalla Filosofa e Professoressa Elizabeth Brake per descrivere l’assunto diffuso e discriminatorio che tuttз stiano meglio in una relazione di coppia esclusiva, romantica e a lungo termine e che tuttз cerchino una relazione del genere. L’amatonormatività è una sorta di stereotipizzazione dannosa. Contribuisce a strutturare la società basandosi sul presupposto infondato che le relazioni romantiche siano la norma.
Brake stessa, nel suo libro Minimizing Marriage, scrive:
“La convinzione che il matrimonio e l’amore romantico di coppia abbiano un valore speciale porta a trascurare il valore di altre relazioni di cura. Chiamo questa attenzione sproporzionata alle relazioni d’amore coniugali e amorose come luoghi speciali di valore, e l’assunto che l’amore romantico sia un obiettivo universale, “amatonomatività”: ciò consiste nel presupposto che una relazione amorosa centrale, esclusiva è normale per gli esseri umani, in quanto è un obiettivo universalmente condiviso, e tale relazione è normativa, in quanto dovrebbe essere perseguita preferibilmente rispetto ad altri tipi di relazione. Il presupposto che le relazioni di valore debbano essere coniugali o amorose svaluta le amicizie e altre relazioni di cura […]. L’amatonomatività spinge al sacrificio di altre relazioni a favore dell’amore romantico e del matrimonio e relega l’amicizia e la solitudine all’invisibilità culturale.”
Elizabeth Brake, Minimizing Marriage (OUP, 2012), Chapter 4.iii, pp. 88-89.
L’amatonomatività si presenta in affermazioni come “Non ha ancora trovato quellə giustə… ancora” o “non ti senti solə/immaturə visto non sei ancora sposatə/in una relazione di coppia?”
È un gioco dettato dall’eteronormatività, termine che si riferisce a strutture sociali che considerano l’eterosessualità come norma. L’amatonomatività può colpire le persone eterosessuali e LGBTQIAPK+ e discrimina le persone asessuali e poliamorose. Difatti, anche se il poliamore può coinvolgere relazioni romantiche e sessuali, le persone poliamorose possono essere discriminate in base al presupposto diffuso che l’amore sessuale e/o romantico sia intrinsecamente e solamente monogamo.
L’amatonomatività e i suoi privilegi possono anche spingere le persone a entrare e rimanere in relazioni romantiche e/o sessuali esclusive – anche quando tali relazioni risultano dannose o semplicemente non sono ciò di cui una certa persona ha bisogno bensì ciò che la società la porta a pensare di volere.
STORIA DEL TERMINE E DELLA COMUNITÀ AROMANTICA
Secondo l’AUREA e le loro ricerche, l’interesse verso la comunità aromantica si è sviluppato nei primi anni 2000 grazie a realtà come Heaven for the HUMAN Amoeba e AVEN “The Asexual Visibility & Education Network”.
Sembra che la comunità aromantica sia nata senza nome e, con il tempo, ne abbia trovato uno che risuonasse. Ma chiaramente il concetto dell’aromanticismo è noto da tempo.
Nel 1979, nel suo libro Love and Limerence: The Experience of Being in Love, la psicologa Dorothy Tennov parlava di persone limerenti e non limerenti. Lei, e altrз teoricз, riconoscevano che l’amore romantico e l’attrazione sessuale non erano necessariamente collegati. Limerenza è un termine obsoleto che indica il provare attrazione romantica e le persone non limerenti erano quelle che non avevano mai provato l’amore romantico. Il termine “non limerente” potrebbe definirsi quindi un precursore del nostro “aromanticз”.
Una storia aromatica definita è o estremamente nuova, risalente agli ultimi dieci anni o vent’anni, o è proprio impossibile da trovare; tuttavia ciò non significa che persone simili a noi non siano esistite nel corso della storia.
LA COMUNITA’ AROMANTICA NELLA STORIA ANTICA
Nel sud della Cina durante la dinastia Qing, approssimativamente nel 1644, nacque la Golden Orchid Society. Per 300 anni, fino al 1949, crearono un ordine di donne contro i matrimoni eterosessuali che erano nella migliore delle ipotesi oppressivi e troppo spesso abusivi. Mentre alcune delle donne potrebbero essere state eterosessuali e aver voluto evitare il matrimonio per ragioni non legate alla loro sessualità, era comune che i membri dell’associazione fossero lesbiche o bisessuali+. La Golden Orchid Society si opponeva alle aspettative della società dell’epoca, accogliendo qualsiasi donna che cercasse di evitare la vita regolamentare imposta dalla società.
La Golden Orchid Society rappresenta un passo verso l’inclusione di individui aromatici e asessuali nella comunità queer.
All’epoca, quando le donne in Cina si sposavano, iniziavano a pettinarsi in modo diverso per segnalare alla società e agli uomini interessati a corteggiarle che non erano disponibili. Mentre i termini che usiamo ora, asessuale o aromaticə, non esistevano ancora, la Golden Orchid Society istituì un sistema per le donne che volevano evitare sia il matrimonio, sia qualsiasi relazione romantica o sessuale, definendosi “self-combing women”. Queste donne si pettinavano i capelli nello stile di una donna sposata e spesso celebravano una cerimonia per festeggiare una tale decisione, simile a una cerimonia di matrimonio. E per le donne asessuali che erano attratte romanticamente da altre donne, i matrimoni erano spesso non sessuali, una decisione supportata dalla maggior parte della Golden Orchid Society.
Nonostante la Golden Orchid Society avesse i suoi difetti, rimane una struttura sociale incredibilmente progressista per il suo tempo e anche per il nostro.
Ma ci sono anche molte figure storiche di uomini che sono rimasti single per motivi vari: orientamento sessuale non approvato dalla società oppure per non aver mai mostrato interesse per alcun genere. Non è quindi impossibile che fossero semplicemente disinteressati al romanticismo o alle relazioni.
Guardare la storia attraverso una lente queer può essere un compito complicato. Molte figure storiche possono essersi dichiarate gay, lesbiche, bisessuali etc, ma è molto più difficile indicare qualche personaggio e stabilire che facesse parte dello spettro aromantico, considerando anche la facilità con cui ancora oggi si cade in atteggiamenti afobici.
CHE COS’È L’AFOBIA?
L’afobia è la discriminazione, a parole e nei fatti, delle persone asessuali e aromantiche; nel caso specifico delle seconde, si preferisce usare il prefisso inglese e parlare di “Arophobia” o “Aromisia” in quanto, ad oggi, negli ambiti dove le tematiche LGBTQIAPK+ sono note, il termine “afobia” viene collegato solo alle discriminazioni verso la comunità asessuale dimenticando completamente le discriminazioni verso le persone aromantiche. Le microaggressioni, e non solo, verso la comunità sono molteplici. Ad esempio: presupporre che le persone aromantiche non provino amore, dire che le persone aromantiche sfruttino le persone e pensino solo al sesso, pensare che siano non valide e non appartengano alla comunità LGBTQIAPK+. Queste violenze alimentano l’invisibilizzazione delle persone aromantiche e ne fortificano l’isolamento relegandole ai margini di una comunità, come quella LGBTQIAPK+, già ampiamente marginalizzata.
L’AROMANTICISMO NON DETERMINA LA CAPACITÀ DI UNA PERSONA DI PROVARE AMORE
La maggior parte delle persone aromantiche non prova attrazione romantica e non si innamora, ma nello spettro aromantico ci sono persone Aro che provano attrazione romantica (non frequentemente o in modo non normativo) e/o che possono sperimentare l’amore romantico.
Tuttavia, esistono diversi tipi di amore: amore familiare, amicizia, collaborazione, amore per gli animali domestici, amore per la natura, ecc. e moltз aromanticз sperimentano un tipo di amore che non è romantico. Ci sono anche aromanticз che non provano alcuna forma di amore, ciò non vuol dire che non provino alcun tipo di sentimento di cura o emozione. Dopotutto, l’amore è un sottoinsieme dell’emozione, non la sua forma definitiva e ultima.
Le persone aromatiche possono essere grandi amicз, familiari e partner anche se possono non sperimentare l’amore/l’attrazione romantica.
In effetti, possono provare altri tipi di attrazione, come il desiderio di una stretta amicizia, l’interesse per qualcosa che sembra piacevole alla vista o l’attrazione sessuale.
Viviamo in una società che impone il concetto di amore romantico e monogamo come cardine di realizzazione relazionale e mezzo per combattere la solitudine. Per molte persone alloromantiche (che provano attrazione romantica), il sistema di supporto principale è lə loro partner romanticə. Le persone aromantiche possono trovare questo supporto principale, sì, in relazioni di coppia e poliamorose ma anche in in amicз, partner – romanticз o meno – famiglie, ecc, in una misura non meno importante di quella canonicamente ed erroneamente percepita come essenziale, ovvero quella con lз partner romanticз.
SPETTRO AROMANTICO
Gli individui nello spettro aromatico sono spesso indicati come “Aro-spec” in breve. Le esperienze delle persone Aro-spec sono tra le più variegate, lo spettro aromantico include non solo chi non prova attrazione romantica, ma anche chi la sperimenta in condizioni particolari, raramente o verso alcuni generi nello specifico.
Ecco alcune (non la totalità dello spettro) delle definizioni che possono tornare utili:
Demiromantic: chi non prova attrazione romantica finché non ha formato una profonda connessione emotiva/emozionale con qualcuno. Greyromantic: chi prova attrazione romantica molto raramente. Alcuni individui greyromantici possono provare attrazione romantica solo una o due volte nella vita, altri possono sperimentarla più frequentemente, ma non così frequentemente come le persone alloromantiche. Greyromantic può essere usato come identità specifica, o come termine ombrello per qualsiasi identità aro-spec che non sia puramente aromantica.
Freyromantic: chi sperimenta un’attrazione romantica verso estranei e persone con cui ha meno familiarità, che svanisce quando si crea un legame.
Aroflux: una persona il cui orientamento romantico fluttua rimanendo sempre nello spettro aromatico o oscillando tra l’Aro-spec e l’alloromanticismo.
Reciproromantic: una persona che prova attrazione romantica solo se l’altra persona prova per prima un’attrazione romantica nei suoi confronti.
CONCLUSIONI E DIRITTI DI TUTTЗ
La sigla LGBTQIAPK+ contiene una A e, al contrario di ciò che alle volte viene detto, la A non sta ad indicare le persone Alleate ma indica Aromanticismo e Asessualità. L’invisibilizzazione di questi due orientamenti è molto presente anche all’interno della comunità stessa ed è controproducente per tuttз.
Riconoscere e non sminuire l’esistenza di diversi orientamenti sessuali/romantici/relazionali può solo aiutare a non diffondere stereotipi errati, a informare, condividere esperienze personali e a dare il privilegio alle altre persone di smettere di sentirsi sbagliate e trovare l’etichetta che le faccia sentire finalmente a casa.
Aromanticism: it exists, but we don’t discuss it enough
di Claudia Milazzo @fattybibibi
Translated by Veronica F.
AUREA – The “Aromantic-spectrum Union for Recognition, Education, and Advocacy” defines aromanticism as a romantic orientation that describes people whose experience of romantic attraction is disconnected from the expectations of the amatonormative society in which we live. The opposite of aromanticism is alloromanticism, the possibility of experiencing romantic attraction.
WHAT DOES ROMANTIC ATTRACTION MEAN?
Romantic attraction is an emotional response which translates into the need of romantic contact with another person. People describe this sensation as almost obsessive, leading them to think of the other person in a less objective way – a phenomenon generally defined as a ‘crush’. Usually it also includes the desire or the imagination of having a romantic relationship with the other person, independently from the wish of acting upon that desire.
The majority of aromantic people don’t experience this sensation in the first place.
It’s important to understand the distinction between sexual and romantic orientations. For many, both orientations live within the same individual, whereas for others there can be mixed orientations of romantic and sexual order. For instance, there can be an heterosexual aromantic person (who doesn’t feel any romantic attraction for any gender, but who is sexually attracted by what they consider their opposite gender), or an asexual biromantic person (who doesn’t feel sexually attracted to any gender, but instead can have romantic feelings for two or more genders).
WHAT DOES AMATONORMATIVE MEAN?
Amatonormativity is a term coined by philosopher and professor Elizabeth Brake to describe the widespread and discriminatory assumption that everyone feels better when coupled in a romantic, long-term exclusive relationship, and that everyone seeks this type of relationship. The concept of amatonormativity entails harmful stereotyping. It contributes to structuring society on the unfounded premises that romantic relationships are the norm.
Brake writes in her book ‘Minimizing Marriage’:
“The belief that marriage and companionate romantic love have special value leads to overlooking the value of other caring relationships. I call this disproportionate focus on marital and amorous love relationships as special sites of value, and the assumption that romantic love is a universal goal, “amatonormativity”: This consists in the assumption that a central, exclusive, amorous relationship is normal for humans, in that it is a universally shared goal, and that such a relationship is normative, in that it should be aimed at in preference to other relationship types.The assumption that valuable relationships must be marital or amorous devalues friendships and other caring relationships, as recent manifestos by urban tribalists, quirkyalones, polyamorists, and asexuals have insisted. Amatonormativity prompts the sacrifice of other relationships to romantic love and marriage and relegates friendship and solitudinousness to cultural invisibility.”
Elizabeth Brake, Minimizing Marriage (OUP, 2012), Chapter 4.iii, pp. 88-89.
Amatonormativity often manifests itself in affirmations such as “I haven’t found the right one… yet” or “Don’t you feel alone/immature sinceyou aren’t married yet/in a relationship?”.
It’s a game dictated by heteronormativity, a term that refers to the social structures that consider heterosexuality as the norm. Amatonormativity can hit heterosexual people just as members of the LGBTQIAPK+ community, discriminating against asexual and polyamorous people alike. In fact, even if polyamory can involve romantic and sexual relationships, polyamorous people can be discriminated against based on the shared assumption that sexual and/or romantic love are intrinsically and exclusively monogamous.
Amatonormativity and its privileges can also push other people to initiate and continue exclusive romantic and/or sexual relationships – even when they are damaging or simply don’t reflect the person’s needs, but what society induces them to think that’s their will.
HISTORY OF THE TERM AND THE AROMANTIC COMMUNITY
According to AUREA and their research, the interest toward the aromantic community rose in the early 2000s thanks to realities such as Heaven for the HUMAN Amoeba and AVEN “The Asexual Visibility & Education Network”.
It seems that the aromantic community was born without a name and, with time, it found one that resonates. But clearly, the notion of aromanticism has been known for a long time.
In 1979, in her book Love and Limerence: The Experience of Being in Love, psychologist Dorothy Tennov wrote of limerent and non limerent individuals.
Together with other theorists, she recognised that romantic love and sexual attraction aren’t necessarily connected. Non limerent people are those who never felt romantic love. The word “non limerent” could then be appointed as the predecessor of the current “aromantic”.
An outlinedaromantic history is either extremely new, dating back to the last ten or twenty years, or is completely impossible to find; however, this doesn’t mean that people similar to us haven’t existed throughout history.
AROMANTIC COMMUNITY DURING ANCIENT HISTORY
In the south of China, during the Quing dynasty – approximately around 1644, the Golden Orchid Society was born. It existed for 300 years, until 1929, and it consisted in an order of women who were against heterosexual marriage, which was oppressive in the best case scenario and more often abusive. While some women could have been heterosexual and would have liked to avoid marriage for reasons unrelated to their sexuality, it was common for the members of the association to be lesbian and bi+ women. The Golden Orchid Society opposed society’s expectations of the time, welcoming any woman who wanted to avoid a life ruled by society.
The Golden Orchid Society represents a step toward the inclusion of aromantic and asexual individuals in the queer community.
At the time, when Chinese women got married, they would style their hair differently to signal to society and other interested men that they weren’t available. Whereas the words we use nowadays, aromantic and asexual, didn’t exist yet, the Golden Orchid Society established a system for women who wanted to avoid marriage or any type of romantic or sexual relationship, calling themselves “self-combing women”. These women combed their hair in the style of the married women and often threw a ceremony to celebrate this decision, similar to a wedding party. For asexual women, romantically attracted to other women, weddings were often non-sexual, a decision supported by the vast majority of the Golden Orchid Society.
Despite the Golden Orchid Society having its own faults, it remains an incredibly progressive social structure for its and our time as well.
There are also multiple historical figures of men who remained single for several reasons: it could be that their sexual orientation wasn’t approved by society or that they never displayed any interest for any gender. It isn’t thus impossible that they were simply uninterested in romanticism and relationships altogether.
Looking at history through queer lens can be a daunting task. Many historical figures could have explicitly come out as gay, lesbian, bisexual etc., but it’s much harder to establish with certainty that some characters belonged to the aromantic spectrum, considering how easy it is to display aphobic attitudes, in our times as well.
WHAT IS APHOBIA?
Aphobia is the discrimination, through actions and words, of asexual and aromantic people; specifically in the latter case, in the Italian language it is preferred to use the English prefix “aro” and talk about “arophobia” or “aromisia” as, to this day, where LGBTQIAPK+ conversations are well known, the term ‘aphobia’ is solely linked to discrimination toward the asexual community, which completely shadows the discriminations subdued by aromantic people. Microaggressions toward the community are numerous. For example: assuming that aromantic individuals don’t feel love, stating that aromantic people exploit others and only care about sex, thinking they are not valid and do not belong to the LGBTQIAPK+ community. These acts of violence contribute to the invisibilization of aromantic individuals and reinforce their isolation by relegating them to the margins of a community, such as the LGBTQIAPK+ community, which is already widely marginalized.
AROMANTICISM DOES NOT DETERMINE A PERSON’S ABILITY TO FEEL LOVE
Most aromantic individuals do not experience romantic attraction or fall in love, but within the aromantic spectrum, there are aro individuals who experience romantic attraction (not frequently or in non-normative ways) and/or can experience romantic love.
However, there are different types of love: familial love, friendship, collaboration, love for pets, love for nature, etc., and many aromantic individuals experience a type of love whichis not romantic. There are also aromantic individuals who just don’t experience any form of love; this doesn’t mean that they don’t experience any kind of care or emotion. After all, love is a subset of emotion, not its definitive and ultimate form.
Aromantic individuals can be great friends, family members, and partners even if they don’t experience romantic love/attraction.
In fact, they may experience other types of attraction, such as a desire for close friendship, an interest in something that’s visually appealing, or sexual attraction.
We live in a society that imposes the concept of romantic and monogamous love as the cornerstone of relational fulfillment and a means to combat loneliness. For many alloromantic individuals, the main support system is their romantic partner. Aromantic individuals can find this primary support in couple and polyamorous relationships but also in friendships, partners – romantic or not – families, etc., to an extent no less important than the canonically and erroneously perceived essential one, namely that with romantic partners.
AROMANTIC SPECTRUM
Individuals on the aromantic spectrum are often referred to as “aro-spec” for short. The experiences of aro-spec individuals are among the most varied; the aromantic spectrum includes not only those who don’t experience romantic attraction but also those who experience it under specific conditions, rarely, or towards specific genders.
Here are some (not the full spectrum) definitions that may be helpful:
Demiromantic: Someone who doesn’t experience romantic attraction until they have formed a deep emotional connection with someone.
Greyromantic: Someone who very rarely experiences romantic attraction. Some greyromantic individuals may only experience romantic attraction once or twice in their life, while others may experience it more frequently but not as frequently as alloromantic individuals. Greyromantic can be used as a specific identity or as an umbrella term for any aro-spec identity that is not purely aromantic.
Freyromantic: Someone who experiences romantic attraction towards strangers and less familiar individuals, which fades when a bond is formed.
Aroflux: A person whose romantic orientation fluctuates while remaining within the aromantic spectrum or oscillates between aro-spec and alloromanticism.
Reciproromantic: A person who experiences romantic attraction only if the other person first expresses romantic attraction towards them.
CONCLUSIONS AND RIGHTS FOR ALL
The LGBTQIAPK+ acronym includes an A, and contrary to popular belief, the A doesn’t stand for ‘Ally’ but signifies Aromanticism and Asexuality. The invisibility of these two orientations is prevalent even within the community itself and is counterproductive for everybody.
Recognizing and not minimizing the existence of different sexual/romantic/relational orientations can only help in not perpetuating incorrect stereotypes, sharing personal experiences, and giving others the privilege to stop feeling wrong and to find the label that finally makes them feel at home.
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